Le grotte di Niaux possono essere visitate solo da un
ristretto numero di persone al giorno e con l’accompagnamento di una guida.
Ueste misure riducono il più possibile il rischio c he le pitture rupestri
siano danneggiate dal calore e dall’anidride carbonica prodotta dai visitatori.
Questa mattina il cielo si presenta plumbeo e facciamo appena in tempo a
giungere nel parcheggio situato nell’antro che nasconde l’ingresso della grotta
che si scatena un forte temporale.
All’interno della grotta si cammina in fila indiana con
torce fornite all’ingresso. Rimaniamo sbalorditi quando giunti nel “Salon
Noir”, dopo circa 800 metri di cammino, la guida ci fa spegnere le torce ed
illumina le bellissime pitture rupestri che ritraggono bisonti, cavalli e
antilopi. Questi disegni sono stati realizzati in un periodo intercorso tra i
40000 ei 15000 anni fa da uomini che però non vivevano in queste caverne in
quanto nomadi (l’uomo delle caverne è un’invenzione del XIX secolo, ma non è
mai esistito).
Se passate da queste parti visitate questo luogo tra i
pochi rimasti dove è possibile ammirare i disegni dal vivo, ma ricordatevi di
prenotare la visita con almeno due mesi di anticipo!
Alla fine della visita il temporale è passato e decidiamo
di ripercorrere nuovamente una parte di strada fatta circa un mese fa. Infatti
ripassiamo dal Col di Puymorens verso Andorra dove facciamo il pieno ad Africa
e ammiriamo per l’ultima volta i panorami di questa piccola nazione. Scendendo
passiamo per Llivia ultima enclave spagnola in terra francese, poco prima di
giungere a La Llagone dove alloggeremo.
Visitiamo il piccolo paese di Mont Luis cinto da mura
rinascimentali, ma completamente avvolto nella nebbia, (siamo sempre a 1600 mt
di quota!).
La piccola pensione che ci ospita ci regala
un’inaspettata cena a base di paella e pesce, anche se questo non deve stupirci
visto che siamo in Catalonia a poco meno di 80 km dal mare.
Durante la cena conosciamo una simpatica coppia
tedesca che abita su lago di Costanza e parla italiano. Rimaniamo con loro per
il dopocena parlando del nostro viaggio e di tutti i luoghi che loro
conoscevano in Italia. Ci scambiamo gli indirizzi e loro ci invitano a
trascorrere qualche giorno sul Lago di Costanza.
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