lunedì 31 agosto 2015

Ventunesima tappa: da Niaux a La llagone



Le grotte di Niaux possono essere visitate solo da un ristretto numero di persone al giorno e con l’accompagnamento di una guida. Ueste misure riducono il più possibile il rischio c he le pitture rupestri siano danneggiate dal calore e dall’anidride carbonica prodotta dai visitatori. Questa mattina il cielo si presenta plumbeo e facciamo appena in tempo a giungere nel parcheggio situato nell’antro che nasconde l’ingresso della grotta che si scatena un forte temporale. 


All’interno della grotta si cammina in fila indiana con torce fornite all’ingresso. Rimaniamo sbalorditi quando giunti nel “Salon Noir”, dopo circa 800 metri di cammino, la guida ci fa spegnere le torce ed illumina le bellissime pitture rupestri che ritraggono bisonti, cavalli e antilopi. Questi disegni sono stati realizzati in un periodo intercorso tra i 40000 ei 15000 anni fa da uomini che però non vivevano in queste caverne in quanto nomadi (l’uomo delle caverne è un’invenzione del XIX secolo, ma non è mai esistito).
Se passate da queste parti visitate questo luogo tra i pochi rimasti dove è possibile ammirare i disegni dal vivo, ma ricordatevi di prenotare la visita con almeno due mesi di anticipo!
Alla fine della visita il temporale è passato e decidiamo di ripercorrere nuovamente una parte di strada fatta circa un mese fa. Infatti ripassiamo dal Col di Puymorens verso Andorra dove facciamo il pieno ad Africa e ammiriamo per l’ultima volta i panorami di questa piccola nazione. Scendendo passiamo per Llivia ultima enclave spagnola in terra francese, poco prima di giungere a La Llagone dove alloggeremo.
Visitiamo il piccolo paese di Mont Luis cinto da mura rinascimentali, ma completamente avvolto nella nebbia, (siamo sempre a 1600 mt di quota!).
La piccola pensione che ci ospita ci regala un’inaspettata cena a base di paella e pesce, anche se questo non deve stupirci visto che siamo in Catalonia a poco meno di 80 km dal mare.
Durante la cena conosciamo una simpatica coppia tedesca che abita su lago di Costanza e parla italiano. Rimaniamo con loro per il dopocena parlando del nostro viaggio e di tutti i luoghi che loro conoscevano in Italia. Ci scambiamo gli indirizzi e loro ci invitano a trascorrere qualche giorno sul Lago di Costanza.

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