Dopo una corsa rigenerante sulle sponde del fiume Guadiamar partiamo per la
breve tappa che ci porterà al parco di Donana, una riserva naturale con un
ecosistema unico nel suo genere. Abbandoniamo finalmente le autostrade per
preferire piccole strade provinciali che ci conducono nel parco attraversando
lagune e boschi dove possiamo osservare cicogne falchi e centinaia di
fenicotteri rosa intenti ad approvvigionarsi.
Il campeggio che ci ospita si trova a El Rocho una delle
località più caratteristiche della Spagna. Il piccolo paese è percorso solo da
strade di sabbia e le sue case bianche e le sedi delle confraternite di tutte
le città del su della Spagna ne fanno un posto unico. Se a questo aggiungiamo
gli abitanti a cavallo con il cappello a tesa larga sembra davvero di essere in
una cittadina del Far West anche se in realtà questa esiste da molto tempo
prima dei film di Sergio Leone. El Rocho ogni anno ospita il pellegrinaggio di
centinaia di miglia di fedeli che giungono qui anche con antiche carovane a cavallo
con abiti tradizionali e si contendono “La Blanca Paloma”, un’antica statua
della madonna.
Malgrado Francesco avesse partecipato al TTT la lezione
della guida su sabbia non era stata ancora presa e fare i pochi km per giungere
al supermercato è stato poco divertente soprattutto per Serena.
Oltre a questo passeggiando nei dintorni si possono
osservare le Marisma (paludi)e le foreste di pini davvero ben conservate.
Per visitare il parco è necessario partecipare ad una visita
in fuoristrada organizzata dall’Ente parco stesso, dato che non si può accedere
senza guida in nessuna zona protetta, tranne i 28 km di costa che separano
Matalascanas dalla foce del fiume Guadiamar
La visita è stata bellissima e ci ha permesso di osservare i
quattro ecosistemi presenti nel parco: le dune mobili, la marisma, la pineta,
la spiaggia. In particolare ci ha colpito la zona delle dune mobili con la
sabbia che per l’azione del vento si sposta (per circa 6 metri all’anno) fino a
trovare una foresta di pini dove si accumula coprendoli interamente, creando un susseguirsi di dune e
valli in un ciclo senza fine nel quale i pini hanno una vita media di 60 anni
prima di essere interamente ricoperti.
Nella zona di confine tra la pineta e la marisma osserviamo
daini, caprioli, cervi, cavalli, cinghiali e mucche che convivono liberamente
in un quadro d’insieme davvero affascinante. Siamo talmente fortunati da
riuscire ad avvistare oltre a molti falchi anche una delle poche aquile
imperiali iberiche che vivono nel parco. Rimane fuori solo la lince iberica,
che noi ci immaginiamo però felice di essere tornata a ripopolare il suo
ambiente.
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