domenica 16 agosto 2015

Nona tappa: Da Siviglia al Parco Naturale di Donana



Dopo una corsa rigenerante sulle sponde del fiume Guadiamar partiamo per la breve tappa che ci porterà al parco di Donana, una riserva naturale con un ecosistema unico nel suo genere. Abbandoniamo finalmente le autostrade per preferire piccole strade provinciali che ci conducono nel parco attraversando lagune e boschi dove possiamo osservare cicogne falchi e centinaia di fenicotteri rosa intenti ad approvvigionarsi.
Il campeggio che ci ospita si trova a El Rocho una delle località più caratteristiche della Spagna. Il piccolo paese è percorso solo da strade di sabbia e le sue case bianche e le sedi delle confraternite di tutte le città del su della Spagna ne fanno un posto unico. Se a questo aggiungiamo gli abitanti a cavallo con il cappello a tesa larga sembra davvero di essere in una cittadina del Far West anche se in realtà questa esiste da molto tempo prima dei film di Sergio Leone. El Rocho ogni anno ospita il pellegrinaggio di centinaia di miglia di fedeli che giungono qui anche con antiche carovane a cavallo con abiti tradizionali e si contendono “La Blanca Paloma”, un’antica statua della madonna.
Malgrado Francesco avesse partecipato al TTT la lezione della guida su sabbia non era stata ancora presa e fare i pochi km per giungere al supermercato è stato poco divertente soprattutto per Serena.
Oltre a questo passeggiando nei dintorni si possono osservare le Marisma (paludi)e le foreste di pini davvero ben conservate.
Per visitare il parco è necessario partecipare ad una visita in fuoristrada organizzata dall’Ente parco stesso, dato che non si può accedere senza guida in nessuna zona protetta, tranne i 28 km di costa che separano Matalascanas dalla foce del fiume Guadiamar
La visita è stata bellissima e ci ha permesso di osservare i quattro ecosistemi presenti nel parco: le dune mobili, la marisma, la pineta, la spiaggia. In particolare ci ha colpito la zona delle dune mobili con la sabbia che per l’azione del vento si sposta (per circa 6 metri all’anno) fino a trovare una foresta di pini dove si accumula coprendoli  interamente, creando un susseguirsi di dune e valli in un ciclo senza fine nel quale i pini hanno una vita media di 60 anni prima di essere interamente ricoperti. 
Nella zona di confine tra la pineta e la marisma osserviamo daini, caprioli, cervi, cavalli, cinghiali e mucche che convivono liberamente in un quadro d’insieme davvero affascinante. Siamo talmente fortunati da riuscire ad avvistare oltre a molti falchi anche una delle poche aquile imperiali iberiche che vivono nel parco. Rimane fuori solo la lince iberica, che noi ci immaginiamo però felice di essere tornata a ripopolare il suo ambiente.







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