venerdì 21 agosto 2015

Sedicesima tappa: da Manteigas a Porto



Il viaggio prosegue verso Porto dove alloggeremo in un appartamento vicinissimo al centro storico e commerciale della città. 
Dopo aver fatto la spesa nel mercato locale, che a dir la verità non ci ha molto convinti per via dei prodotti di non elevata qualità e per la presenza massiccia di turisti, iniziamo la nostra visita alla città. 
L’unico spostamento con la macchina avviene per recarci al concessionario Honda della zona, dove avevamo ordinato i pezzo di ricambio del contachilometri, che saranno successivamente assemblati dal meccanico di Evora che sta riparando la moto. 
Da non perdere la visita al palazzo della Bolsa, il quartiere della Ribeira e la vista che se ne gode dal ponte Don Luis I che attraversa il Douro collegando Porto a Vila Nova de Gaia dove sono situate le cantine in cui si produce il vino omonimo con le uve provenienti dalla  regione dell’alto Douro che avremmo intenzione di visitare nei prossimi giorni.







A pochi metri da dove alloggiamo si svolge il festival della “Francesinha” che assaggiamo per rendere onore alla gastronomia locale. Si tratta di un’antica ricetta del 1953 composta da due fette di pane tostato che racchiudono salsiccia fresca e piccante di maiale, formaggio fuso, carne di vitella; il tutto ricoperto ancora da formaggio fuso e una squisita salsa a base di pomodoro leggermente speziata. Insomma una bomba calorica che accompagnata dalla fresca birra Sagres, rappresenta un ottimo pasto completo.
Il pomeriggio scegliamo la cantina “Ramos Pinto” che per soli 6 euro ci permette di prendere parte alla visita guidata della cantina stessa e di assaggiare due qualità di Porto diverse: il White e il Tawny. Siamo talmente conquistati da questo vino da meditazione che decidiamo di farcene spedire a casa sei bottiglie per noi e per i nostri parenti. Durante la visita ci viene illustrato come viene prodotto il Porto nelle sue varie qualità.

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