Per arrivare a Lisbona abbandoniamo le noiose e costose
autostrade portoghesi e utilizziamo la statale N120 che attraversando fitti
boschi di querce da sughero, disegna curve dalle traiettorie perfette salendo
fino a circa 900 mt di quota. A farci compagnia l’immancabile vento laterale
che comunque non ci vieta una guida motociclistica davvero divertente.
L’ingresso a Lisbona di domenica mattina ci regala una città
ancora addormentata e priva di traffico; alloggeremo in un appartamento al
quindicesimo piano con una magnifica vista su buona parte del centro storico.
Passiamo il pomeriggio passeggiando nei quartieri di Graca e dell’Alfama.
Quest’ultimo si rivela il quartiere più vero di Lisbona con angusti vicoli che
salgono e scendono dalla collina, nei quali possiamo assistere ad ogni sorta di
scena di vita quotidiana.
Immancabile la fermata in una pasteleria dove acquistiamo
i buonissimi dolci portoghesi. La sera visitiamo il Barrio Alto che ai nostri
occhi è molto diverso da quanto avevamo letto. Se è vero che è pieno di ragazzi
in cerca di baldoria, i locali non offrono niente che abbia a che fare con il
Portogallo: musica commerciale che potrebbe essere ascoltata in qualsiasi altra
città europea e tante offerte su bevute extralarge per conquistare il turista
in vena di una buona dose alcolica.
La mattina seguente ci rechiamo al concessionario Honda
della città per far sistemare il contachilometri e regolare la tensione della
catena. Anche in questo caso troviamo persone veramente disponibili che ci
risolvono il secondo problema ma niente possono fare per il primo,visto che
manca loro un pezzo di ricambio. Ci mettono però in contatto con un’officina
Honda di Porto e prendono appuntamento per noi per risolvere il problema quando
saremo lì. Sembra incredibile, ma il titolare dell’officina non ha voluto un
euro!
La giornata di oggi la dedicheremo alla vista di Sintra, una
località famosa per i suoi esuberanti palazzi e i boschi nei quali sono
immersi. Continuiamo verso ovest fino a Cabo de Roca dove la strada finisce nel
punto più occidentale d’Europa. Gli scenari sono bellissimi anche se un vento
mai sentito prima rende difficile guidare la moto. Avremmo preso volentieri il
certificato rilasciato dall’ufficio turistico se non fosse per il suo costo di
11 euro. Ci accontentiamo dell’adesivo e delle foto di rito che attesteranno il
nostro passaggio.
La sera scopriamo che i quartieri sopra la Baixa pullulano
di giovani Lisboeta in cerca di sano divertimento e assistiamo, finalmente, ad
un bel concerto di musica compota da un intreccio tra latino americano e rock
psichedelico alla Jimi Hendrix.
L’ultimo giorno di permanenza in città lo dedichiamo a
visitare il quartiere di Belem con le sue bellezze architettoniche e a
passeggiare senza meta tra le vie di Lisbona solamente per catturare il più
possibile lo spirito di questa città che ci rimarrà nel cuore. Immancabile un
viaggio sul Tram 28 che assomiglia più ad una giostra che ad un mezzo di
trasporto,ma che viene utilizzato quotidianamente dai lisboeti.
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