In quello che doveva essere il periplo della penisola
iberica, compiamo un altro salto all’indietro attraversando da Nord a Sud buona
parte del Portogallo per ritornare ad Evora. Piantiamo di nuovo la tenda nel
solito campeggio e il personale si stupisce di vederci nuovamente e con una
macchina. Spiegazione di rito e poi via perso il concessionario. Il sapiente
meccanico ci illustra la situazione: dopo un accurato lavoro per verificare la
continuità di tutti i contatti è riuscito a localizzare l’uscita della
centralina non funzionante e a ripararla. Ribadisce che non può garantire
quanto durerà la riparazione; fatto sta che noi vogliamo credere di poter
terminare il nostro viaggio fino a casa.
In regalo per entrambi una bandana della Honda, foto di
rito con lui e con il padrone della concessionaria e finalmente si torna in
campeggio con la moto.
La mattina seguente ripercorriamo i nostri passi tornando
a Nord verso la valle del Douro.
Il pomeriggio percorriamo la strada che risale
il fiume e lungo la quale l’uomo ha totalmente ridisegnato il territorio
coltivando vigneti che risalgono ai tempi dei Fenici. Motociclisticamente
parlando la strada è bellissima con curve a medio raggio che ci permettono
finalmente di poter godere della nostra moto. Non contenti di vedere i vigneti
dal basso, prendiamo la “strada dei vigneti del Porto” sull’altra sponda del fiume che si inerpica
sul versante della montagna regalandoci viste panoramiche mozzafiato su tutta
la vallata. Viaggiamo così senza metà seguendo l’istinto e perdendoci in paesi
di poche case dove i carrelli ci ricordano che l’accesso sarebbe limitato ai
soli veicoli a trazione animale.
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