venerdì 21 agosto 2015

Diciassettesima tappa: da Porto ad Evora e ritorno nel’Alto Douro



In quello che doveva essere il periplo della penisola iberica, compiamo un altro salto all’indietro attraversando da Nord a Sud buona parte del Portogallo per ritornare ad Evora. Piantiamo di nuovo la tenda nel solito campeggio e il personale si stupisce di vederci nuovamente e con una macchina. Spiegazione di rito e poi via perso il concessionario. Il sapiente meccanico ci illustra la situazione: dopo un accurato lavoro per verificare la continuità di tutti i contatti è riuscito a localizzare l’uscita della centralina non funzionante e a ripararla. Ribadisce che non può garantire quanto durerà la riparazione; fatto sta che noi vogliamo credere di poter terminare il nostro viaggio fino a casa.
In regalo per entrambi una bandana della Honda, foto di rito con lui e con il padrone della concessionaria e finalmente si torna in campeggio con la moto.


 
La mattina seguente ripercorriamo i nostri passi tornando a Nord verso la valle del Douro. 
Il pomeriggio percorriamo la strada che risale il fiume e lungo la quale l’uomo ha totalmente ridisegnato il territorio coltivando vigneti che risalgono ai tempi dei Fenici. Motociclisticamente parlando la strada è bellissima con curve a medio raggio che ci permettono finalmente di poter godere della nostra moto. Non contenti di vedere i vigneti dal basso, prendiamo la “strada dei vigneti del Porto”  sull’altra sponda del fiume che si inerpica sul versante della montagna regalandoci viste panoramiche mozzafiato su tutta la vallata. Viaggiamo così senza metà seguendo l’istinto e perdendoci in paesi di poche case dove i carrelli ci ricordano che l’accesso sarebbe limitato ai soli veicoli a trazione animale.




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