Da Cauterets ci dirigiamo verso uno dei passi che ha
segnato la storia del Tour de France: il Col du Tourmalet (2115 mt). La strada
è ampia e ad ogni tornante lo sguardo si apre sulla vallata; nella testa di
Francesco scorrono i ricordi delle decine di tour visti in televisione e
dell’epica impresa di Pantani che qui segnò una delle storie più belle del
ciclismo moderno. Giunti al passo è d’obbligo
la foto alla targa che ricorda il primo passaggio del Tour su questo
colle e dei ciclisti eroi dei primi del novecento. Tanti motociclisti, ma anche
tantissimi ciclisti che sfidano queste strade, anche con gruppi organizzati
provenienti da diversi stati europei. Non è detto che prima o poi torneremo in
questi luoghi con le nostre amate bici da corsa.
Scendiamo il Tourmalet per
fermarci a La Mongie, dove la nostra idea di salire al Pic du Midi con la
cabinovia viene stroncata dalla richiesta di 36 euro a persona. Procediamo per
la D935 salendo fino al Col d’Aspin (1490 mt); se il Tourmalet presentava un
fondo regolare e curvoni con vista sempre aperta, questa strada è immersa nel
bosco e sale più dolcemente.
Dopo una lunga discesa troviamo un posto
bellissimo dove fare il nostro picnic quotidiano; un ampio parto bordo strada
che solo poche settimane prima aveva ospitato gli spettatori di una delle tappe
del Tour. A completare il quadro anche una bella fontana di acqua fresca.
Pranzo e meritata pennichella all’ombra di una grande quercia. Riprendiamo il
cammino per risalire verso il Col de Peyresourde (1563 mt), il Col de Mente
(1349 mt) e il Col de Portet d’Aspet (1069) che ci ricorda uno dei passi
appenninici a noi ben noti (passo Radici versante toscano).
La strada è stretta
e con curve con bassa visibilità e il fondo stradale è dissestato e ricoperto
di brecciolino. Nonostante questo ricorderemo il nostro arrivo al passo con
grande piacere: lì abbiamo incontrato altre tre coppie di moto viaggiatori, di
cui una toscana e con un’Africa Twin RD07. Dopo più di un mese di spagnolo,
portoghese e francese, fare due chiacchiere sul nostro viaggio in italiano è
davvero un piacere. Unica nota stonata il rammarico di non aver partecipato al
concorso “Pick the Peaks” perché con questo viaggio avremmo potuto accumulare diversi punti… sarà per la
prossima!
Dopo circa 500 km densi di curve, saliscendi e
paesaggi meravigliosi arriviamo in tarda serata a Niaux percorrendo la D618 e attraversando il
Col de Port (1245 mt). Qui dopo una lauta cena a base di trota lungo il fiume che attraversa il bel borgo di Tarascon sur Ariege andiamo a nanna, stanchi ma infinitamente soddisfatti di quello che i Pirenei ci hanno regalato oggi.
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