domenica 16 agosto 2015

Decima tappa: L'algarve e l'ingresso in Portogallo

Finalmente in Portogallo!!!
Un viadotto ventoso ci permette di passare sopra il fiume che rappresenta la (non) frontiera tra Spagna e Portogallo. Dedicheremo i prossimi quattro giorni alla scoperta dell’Algarve, la regione costiera del sud. Da prima faccia tappa ad Olhao in un campeggio così bello ed economico che difficilmente riuscivamo ad immaginare. Non neghiamo la nostra emozione nell’essere giunti fino a qua, soprattutto se pensiamo che fino a pochi giorni prima non sapevamo se poter continuare il viaggio con la nostra amata moto. Ma un po’ d’allegria svanisce quando Francesco si rende conto che il cavo del contachilometri si è piegato e non funziona più. Forse la piega è dovuta alla rottura del meccanismo fissato alla ruota; Francesco perde un po’ di tempo in campeggio a cercare di risolvere il problema, ma quando capisce che impossibile far girare regolarmente il cavo decide drasticamente di levarlo. Cercheremo di risolvere il problema a Lisbona visto che, dopo un contatto via mail, il concessionario Honda ci rispondevi avere il cavo in stock. Dopo anni di viaggi senza problemi e vista la cura maniacale con cui avevamo ristrutturato Africa durante l’inverno, questi imprevisti ci fanno capire che si tratta anche di questione di fortuna. 
Ad Olhao scopriamo le magnifiche spiagge atlantiche sulle isole del parco naturale di Ria Formosa, un arcipelago formato da isole sabbiose baciate da un oceano istallino e per nostra fortuna ancora abbastanza calmo e caldo.
Visitiamo l’Ihla de Tavira, che dicono essere una delle più belle spiagge europee, e l’Ilha deserta, entrambe raggiungibili con traghetti economici e veloci. A nostro parere la seconda è ancor più bella; una striscia di sabbia di circa 12 km di perimetro totalmente priva di qualunque struttura, dove la natura si mostra ancora davvero intatta.


 









A Lagos alloggiamo in un bell’appartamento che ci permette di raggiungere agilmente la spiaggia di Dona Ana e il Cabo de Pietade da cui possiamo osservare favolose formazioni rocciose create dalla forza del vento e del mare.
L’utimo giorno nell’Algarve arriviamo a CAbo de Sao Vicente il punto più a sud ovest d’Europa. Il vento è firtissimo ma non ci impedisce di parcheggiare Africa davanti al faro, quasi a limite della scogliera per immortalare una delle mete geograficamente più importanti del nostro viaggio. All’ufficio del turismo acquistiamo un adesivo che testimonierà l’essere arrivati fino a qui sulle nostre valigie.
Il pomeriggio lo passiamo rilassati al sole su una delle tante spiagge incontrate nel ritorno verso Lagos. La sera ci gustiamo un concerto popolare di un cantante che Francesco soprannominerà “il Toto Cutugno portoghese”  in mezzo a portoghesi di ogni età che cantano a squarciagola.






























































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