Durante il trasferimento da Evora a Tomar ci fermiamo a
Castel de Vide e Marvao: il primo ci colpisce per il suo quartiere medioevale
rimasto intatto, con le sue vie traboccanti di fiori colorati, di signore che
chiacchierano e di gatti che girottolano per strada; del secondo ci affascina
il castello che domina dai suoi 800 mt di quota i monti che degradano verso la
Spagna e ci ricorda la storia di questo paese che per anni si è difeso
dall’invasione dei mori, degli spagnoli e di Napoleone.
Come molti di voi immagineranno l’economia del viaggio a
questo punto diventa questione cruciale; già abbiamo accusato il colpo della
prima riparazione e non sappiamo quanto ci costerà la seconda: cosa si può fare
per risparmiare? Una bella cena in autostrada con tanto di pasta al pesto e
frittata di zucchini cucinati in un’area di servizio che nelle autostrade
portoghesi è sempre provvista di tavoli e sedie per fare pic - nic.
Arriviamo così a Tomar giusto in tempo per una passeggiata
prima di andare a dormire. In città si festeggia la festa della birra e buona
parte dei cittadini ne prendono parte. Noi ci lasciamo felicemente coinvolgere
per passare una serata senza pensieri negativi, ridendo del gruppo che suona
che ci ricorda tanto una nostra orchestra di liscio e delle squadre di calcio
che hanno partecipato al torneo che portano soddisfatti un bel melone sotto
braccio.
Il motivo della
nostra tappa a Tomar è il Convento di Cristo che abbiamo la fortuna di visitare
all’aprtura da soli nel silenzio interrotto soltanto da musica classica
proveniente dalle stanze dell’ex refettorio dove gli studenti si esercitano in
vista del concerto che si terrà la sera stessa. Il convento è stato il quartier
generale dell’ordine dei cavalieri templari e non manca casa o negozio che non
abbiano la croce rappresentativa dell’ordine esposta in bella vista. Davvero
degna di nota la “Charola” una chiesa a sedici lati che permetteva ai cavalieri
di assistere alla messa restando in sella.
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